Charles si avvicinò alla musica iniziando a suonare la chitarra acustica nel 1976, all'età di nove anni, dopo il trasferimento della famiglia ad Altamonte Springs, un sobborgo di Orlando in Florida. Nel 1974 Frank Schuldiner, il fratello di Chuck, morì all'età di 16 anni in seguito ad un tragico incidente stradale; questo fatto scioccò a lungo il giovane chitarrista. Per aiutare il figlio a dimenticare il tragico evento, la famiglia Schuldiner gli regalò una chitarra elettrica, strumento che Charles già da lungo tempo desiderava. Dopo aver acquistato anche un set di amplificatori, Schuldiner iniziò ad applicarsi sul nuovo strumento, esercitandosi quasi totalmente da autodidatta e smettendo di prendere lezioni dopo la seconda seduta. L'unica traccia che il suo maestro gli poté insegnare durante le poche lezioni fu Mary Had A Little Lamb. Schuldiner iniziò così a trascorrere i weekend nella sua stanza o nel suo garage, suonando o componendo brani per chitarra. Riuscì poi a ritagliarsi degli spazi di circa tre ore per esercitarsi con lo strumento anche durante gli altri giorni della settimana e, grazie anche a questo metodico studio, il chitarrista si esibì per la prima volta in pubblico all'età di soli 10 anni.
Ormai dedicatosi a tempo pieno alla musica, Schuldiner fondò nel 1983 il suo primo gruppo, i Mantas, insieme al batteristaBarney "Kam" Lee e al chitarristaRick Rozz. Con questa formazione Chuck cominciò a comporre i primi brani, tracce che verranno poi rilasciate nel 1984 su un nastro intitolato Death by Metal e registrato amatorialmente nel garage dell'abitazione della madre del chitarrista. Dopo pochi show, Schuldiner decise di cambiare il nome del gruppo in Death. I brani fino ad allora composti erano ancora molto grezzi e semplici, completamente privi di parti tecniche; allo stesso modo le pubblicazioni delle demo erano di basso livello, alquanto rare e registrate con strumenti a basso costo e di scarsa qualità. Parlando proprio di questi primi anni con il gruppo, Schuldiner raccontò in un'intervista:
« Quando esordii con la band, avevo solo suonato la chitarra per sei o sette mesi-non sapevo neanche suonare un assolo. Il mio unico obiettivo era di suonare riff più brutali possibili accompagnandoli con il suono di chitarra più forte di sempre, ma ebbi sempre la volontà di diventare un chitarrista migliore. Nonostante le cose fossero parecchio grezze allora, avevo sempre l'intenzione di giungere ad un gruppo death metal melodico. Sapevo che ci sarebbe voluto del tempo per arrivare a quel punto, e lavorai duro per arrivarci.»
Nell' ultima parte della sua carriera Chuck sciolse i Death per dedicarsi interamente ai Control Denied, per i quali ingaggiò nuovamente Steve DiGiorgio e il cantante Tim Aymar. Con questa formazione fu pubblicato nel 1999 il primo album di questo gruppo, intitolato The Fragile Art of Existence. Il disco presenta un sound heavy metal molto tecnico, vicino allo stile presentato nell'ultimo album dei death The Sound of Perseverance, ma completamente privo di parti cantate in scream.
Contrariamente a quanto molti sostengono, Schuldiner non fu mai molto istruito in quanto a teoria musicale. Egli sosteneva che il "suonare a orecchio" fosse il modo migliore e il più adatto ad esprimere le proprie sensazioni in musica, e compose per tutta la sua carriera le sue scale, rimaste un perfetto testamento del suo eccellente senso musicale, secondo questo metodo. Schuldiner si preoccupò subito di teorizzare la sua tecnica compositiva, insegnandola a gran parte dei sui musicisti, come James Murphy, Paul Masvidal, Andy LaRocque, Bobby Koelbe e Shannon Hamm.
Charles diede un contributo fondamentale alla nascita del death metal. Infatti le sue parti cantate in growl presentavano già tutte quelle cararatteristiche che oggi sono tipiche dei cantanti di questo genere, ovvero una voce estremamente rauca e bassa di tono capace di elevarsi a vette vocali più alte ma pur sempre urlate e lontane da quelle più melodiche proposte dagli altri generi metal. Secondo quanto detto dalla madre in un'intervista, comunque Charles era solito ascoltare ogni tipo di musica. È noto che egli apprezzò e prese spunti, oltre che dalle più svariate forme di metal, anche dal genere jazz e dalla musica classica. La madre del chitarrista ricordò ancora che gli unici generi che Schuldiner non ascoltò mai furono il country e il rap.
La chitarra maggiormente utilizzata da Chuck Schuldiner durante la sua carriera fu una B.C. Rich modello Stealth di colore nero o verde smeraldo e a sei corde, strumento molto raro e acquistabile solo nei negozi ufficiali della marca.
Schuldiner si schierò spesso apertamente riguardo alcuni problemi sociali che lo avevano in qualche modo toccato. Ad esempio Charles fu sempre apertamente contrario alla droga. Questo fatto è dimostrato da alcuni suoi brani come "Living Monstrosity", in cui narra delle difficoltà di adattamento di un ragazzino maniaco nato da madre tossicodipendente, e da alcune interviste e dichiarazioni rilasciate dall'artista. Comunque Schuldiner era favorevole all'uso, per scopi medicinali, delle droghe e in particolare della cannabis.
Come la fenice che risorge dalle sue ceneri... Siamo qui pronti per continuare un viaggio che ci porterà molto lontano; oltre i limiti dell'immaginazione, dello spazio e del tempo conosciuti... cavalcando sull'onda del destino, attraversando correnti impetuose e risalendo dai gorghi oscuri che ci inghiottono... Continuiamo imperterriti verso la meta, vivendo il presente attimo per attimo e scrutando il futuro con curiosità, destreggiandoci nelle trame del fato cerchiamo di cogliere i segni che ci propone... Ancora una volta siamo qui pronti per combattere a denti stretti, sguainando il coraggio, perchè come sempre nella vita...
La cosa più importante è non arrendersi mai...
"La fenice, spesso nota anche con l'epiteto di Araba fenice, era un uccello mitologico noto per il fatto di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte. Gli antichi egizi furono i primi a parlare del Bennu, che poi nelle leggende greche divenne la fenice. Uccello sacro favoloso, aveva l'aspetto di un'aquila reale e il piumaggio dal colore splendido, il collo color d'oro, rosse le piume del corpo e azzurra la coda con penne rosee, ali in parte d'oro e in parte di porpora, un lungo becco affusolato, lunghe zampe, due lunghe piume — una rosa ed una azzurra — che le scivolano morbidamente giù dal capo (o erette sulla sommità del capo) e tre lunghe piume che pendono dalla coda piumata — una rosea, una azzurra e una color rosso-fuoco...
Il volatile più idoneo a rappresentarla è la Garzetta: uccello simile all'airone, di cui numerosi esemplari vennero sterminati solo poiché i loro ciuffi costituivano le "aigrettes" usate per confezionare i pennacchi coi quali si adornavano le dive. Come l'airone che spiccava il volo sembrava mimare il sorgere del sole dall'acqua, la Fenice venne associata col sole e rappresentava il BA ("l'anima") del dio del sole Ra , di cui era l'emblema — tanto che nel tardo periodo il geroglifico del Bennu veniva impiegato per rappresentare direttamente Ra. Essendo colei che ri-sorge per prima, venne associata al pianeta Venere — che appunto veniva chiamato "la stella della nave del Bennu-Asar", e menzionata quale Stella del Mattino nell'invocazione:
«Io sono il Bennu, l'anima di Ra, la guida degli Dei nel Duat. Che mi sia concesso entrare come un falco, ch'io possa procedere come il Bennu, la Stella del Mattino.»
Quetzalcoatl, dio uccello (o serpente piumato) dell'America del Sud (Messico), aveva il dono di morire e risorgere; grande sovrano e portatore di civiltà. Da un'iscrizione Maya del 987 d.C.: «Arrivò Kukulkán, serpente piumato, a fondare un nuovo stato». I toltechi ne parlano come di un re-sacerdote di Tollan, che morì nello Yucatan, forse arso su un rogo (come la Fenice). Wakonda, uccello del tuono degli indiani Dakota. Per i Sioux, "grande potere superiore", fonte di potere e saggezza, divinità generosa che sostiene il mondo e illumina lo sciamano. Nella narrativa dell'antica Persia è presentata con il nome di Homa o Seemorgh."